venerdì 2 gennaio 2009

Neurergus kaiseri




Nomi comuni: Tritone dell'Imperatore, Tritone imperatore, Tritone dei monti Zagros, Tritone del Lurestan, Tritone iraniano.


Neurergus kaiseri (Schmidt, 1952)




Descrizione:
Il Neurergus kaiseri rappresenta la specie più piccola del genere Neurergus, raggiungendo da adulto una lunghezza totale di 10-15 cm (le altre specie raggiungono i 14-19 cm). Mentre le specie congeneri presentano una colorazione sostanzialmente simile, con macchie gialle circolari su fondo nero e ventre parzialmente arancione, il Neurergus kaiseri presenta una colorazione molto particolare: estremamente contrastata, nera com macchie irregolari bianche, variabile da individuo a individuo. Queste macchie interessano la testa, il dorso, i lati del corpo e della coda e tendono solitamente ad espandersi e a fondersi fra loro durante la crescita dell'animale. Le ghiandole parotidi, poco pronunciate, sono evidenziate da un ampia macchia bianca leggermente sporcata di arancione. Lungo il dorso è presente una linea giallo-arancione, che parte da dietro la testa e che prosegue ininterrottamente fino ad oltrepassare le zampe posteriori. Dal punto in cui termina questa linea, ha inizio una bassa cresta caudale a margine continuo, più sviluppata durante la fase acquatica. Gli arti hanno colorazione arancione sbiadito, tendente al rosa, con maculature nere regolarmente situate a livello delle erticolazioni (gomito, polso, ginocchio e articolazione tibio-tarsica) e sulla punta delle dita (generalmente piccole macchie puntiformi sono presenti anche lungo le dita). La faccia inferiore di mani e piedi si presenta appiattita, caratteristica che rende il tritone dell'Imperatore un eccellente arrampicatore. La regione ventrale (sotto-gola, ventre e sotto-coda) sono colorati di giallo, arancione o rosso-arancio, immacolato o con piccole macchie puntiformi nerastre.

La distinzione fra i sessi al di fuori del periodo riproduttivo è piuttosto difficoltosa. Tuttavia durante la stagione riproduttiva sono evidenti differenze nell'anatomia della cloaca: il maschio ha un rilievo cloacale grande e arrotondato, mentre la femmina ha una cloaca di forma conica e allungata.

La morfologia del cranio e delle vertebre denota differenze significative fra N. kaiseri e N. strauchii, e una maggior somiglianza con M. alpestris e il genere Triturus. L'analisi evolutiva basata su DNA rivela che le 4 specie di Neurergus sono monofiletiche (discendenti da un comune antenato) e che i loro parenti più prossimi sono i generi Triturus ed Euproctus.

Distribuzione ed habitat:
il Locus typicus è Shah Bazan nella provincia del Lurestan, in Iran. In particolare la zona collinare pedemontana del sud dei monti Zagros, ad altitudini comprese fra i 500 ai 1430 m s.l.m.
Attualmente si conoscono soltanto 2 popolazioni (Shah Bazan e Talehzang), mentre una terza è considerata estinta.

A differenza degli altri Neurergus, che vivono in climi relativamente freddi e popolano torrenti di montagna, N. kaiseri vive in un clima caldo e asciutto, con temperature estive superiori ai 40°C e scarsa copertura vegetazionale.

La riproduzione ha inizio in inverno, durante la stagione delle piogge, in stagni temporanei dove l'acqua può raggiungere una temperatura superiore ai 23°C in aprile.
Si ritiene che vi sia un lungo periodo di estivazione, durante il quale gli animali possono però restare attivi rifugiandosi in grotte umide, caratterizzate da risorgive che danno vita a piccoli ruscelli.

Biologia:

Tritone piuttosto timido e attivo principalmente in condizioni di scarsa illuminazione.
Durante la fase terrestre le sue movenze rapide e scattanti lo fanno somigliare più ad una lucertola che ad un tritone.

Il comportamento riproduttivo, una volta in acqua, è sostanzialmente simile a quello del genere Triturus: Il maschio si posiziona davanti alla femmina ed inizia a percuotere lateralmente la coda.
In questo modo esso dirige verso la femmina un flusso di feromoni. Se la femmina è recettiva si avvicina al maschio, il quale inizia ad allontanarsi muovendo sinuosamente la coda. La femmina lo segue, toccando la sua coda col muso. Il maschio deposita la spermatofora, fa ancora qualche passo in avanti e si gira di 90º, portandosi in posizione perpendicolare rispetto alla femmina. In questo modo fa fermare la femmina in una posizione tale che la sua cloaca si trovi sopra il punto in cui la spermatofora è stata deposta. Infine la femmina raccoglie la spermatofora nella propria cloaca.
L’accoppiamento si svolge prevalentemente nelle ore notturne.
La deposizione avviene generalmente a marzo-aprile a seconda dell'altitudine.
La particolare forma della cloaca serve alla femmina per deporre le uova singolarmente nelle fessure delle rocce sommerse (caratteristica che si riscontra in urodeli tipici di acque correnti come Euproctus).
Le larve escono dall'uovo approssimativamente dopo 17 giorni ad una lunghezza di 13-14 millimetri. La metamorfosi in cattività si completa in 3-4 mesi, ad una lunghezza totale di 45-55 mm In natura la metamorfosi è probabilmente accelerata dalla transitorietà dei siti riproduttivi.
La cresta dorsale della larva è ben sviluppata e oltrepassa la metà del corpo, adattamento tipico delle larve che vivono in acque stagnanti.

Si ritiene che in natura la dieta sia costituita quasi esclusivamente da piccoli crostacei acquatici.

Conservazione:
A partire da 2005, la IUCN ha elencato il Neurergus kaiseri nella Red List come Critically Endengered (CR), in quanto la specie ha una distribuzione limitata e le caratteristiche del territorio fanno sì che non vi siano scambi genetici fra le singole popolazioni. Si stima che attualmente siano presenti in natura non più di 1000 individui sessualmente maturi.
Altra grave minaccia è il prelievo degli animali a scopo terraristico: la bellissima livrea di questo tritone lo ha infatti reso un “oggetto del desiderio” nel mondo della terrariofilia.
Fortunatamente negli ultimi anni, molti allevatori hanno riprodotto questa specie e l'istituzione di importanti piani di riproduzione in cattività sembra l'unica soluzione per salvaguardare la specie, data l'attuale impossibilità di operare direttamente sul territorio.
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Testo e Foto ©Giacomo Bruni
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