Gli anfibi sono animali tanto importanti quanto delicati.
Questi infatti sono fondamentali nel complesso ecosistema naturale, e la loro presenza in un determinato territorio indica il buono stato di conservazione dell’ambiente stesso.
Gli anfibi hanno un ruolo significativo nel corretto svolgimento delle reti trofiche e rappresentano ad ogni stadio della propria vita, un importante anello della catena alimentare.
Pertanto, se dovessero sparire gli anfibi, gradualmente si estinguerebbero i rettili, gli uccelli e i mammiferi!
Importantissimo è il loro contributo nel controllo delle popolazioni di invertebrati.
Degno di nota è il loro impatto sulle zanzare: nel combattere questi insetti, gli anfibi si rivelano quasi “organizzati”: ad esempio la raganella, grazie alla sua agilità, cattura le zanzare adulte al volo, mentre le larve dei tritoni si cibano delle zanzare in fase larvale (ovvero nella fase acquatica del loro ciclo biologico).
Va inoltre ricordato che molti anfibi, e in particolare i rospi, sono definiti “amici del giardiniere” in quanto grandi mangiatori di lumache e insetti dannosi alle colture.
Nonostante queste caratteristiche positive, gli anfibi non godono della giusta considerazione e spesso vengono addirittura perseguitati!Questa situazione va imputata al fatto che da sempre questi animali sono stati circondati da un alone di mistero e così attorno a loro sono nate molte leggende, alcune delle quali li descrivono come esseri demoniaci dotati di veleni letali!
Purtroppo negli ultimi anni l’uomo ha influito pesantemente sulla sopravvivenza degli anfibi, distruggendone o alterandone l’habitat, e in particolare i siti riproduttivi.
Basti pensare all’espansione edilizia realizzata in zone di elevato interesse naturalistico e teoricamente protette da opportune leggi, oppure alle strade sulle quali ogni anno vengono investiti milioni di animali: nel caso degli anfibi il picco massimo si raggiunge quando questi abbandona i luoghi di svernamento per raggiungere i siti riproduttivi (laghi, stagni, torrenti, ecc.).
La cosa sarebbe evitabile se sulle strade vicine a tali zone, venissero apportate specifiche modifiche, come barriere anti-attraversamento che convoglino gli animali in appositi sottopassaggi.
Riguardo l’alterazione dei siti riproduttivi, in genere questa si ha a causa dell’inquinamento (ad es. gli scarichi nei fiumi), oppure per colpa dell’introduzione di specie alloctone, ovvero provenienti da altri paesi, da altri ecosistemi.
I casi più noti sono le specie ittiche (salmonidi nord-europei, carpe, pesci rossi, gambusie, ecc.) e il gambero rosso della Louisiana, meglio noto come gambero killer.
Gli anfibi subiscono inoltre l'effetto dei cambiamenti climatici e negli ultimi 30 anni si è estinto un terzo di tutte le specie di anfibi. Questa estinzione di massa è da attribuire ad un fungo parassita: il Batrachochytrium dendrobatidis, che tutt'ora continua incessantemente a mietere vittime.....
Questi infatti sono fondamentali nel complesso ecosistema naturale, e la loro presenza in un determinato territorio indica il buono stato di conservazione dell’ambiente stesso.
Gli anfibi hanno un ruolo significativo nel corretto svolgimento delle reti trofiche e rappresentano ad ogni stadio della propria vita, un importante anello della catena alimentare.
Pertanto, se dovessero sparire gli anfibi, gradualmente si estinguerebbero i rettili, gli uccelli e i mammiferi!
Importantissimo è il loro contributo nel controllo delle popolazioni di invertebrati.
Degno di nota è il loro impatto sulle zanzare: nel combattere questi insetti, gli anfibi si rivelano quasi “organizzati”: ad esempio la raganella, grazie alla sua agilità, cattura le zanzare adulte al volo, mentre le larve dei tritoni si cibano delle zanzare in fase larvale (ovvero nella fase acquatica del loro ciclo biologico).
Va inoltre ricordato che molti anfibi, e in particolare i rospi, sono definiti “amici del giardiniere” in quanto grandi mangiatori di lumache e insetti dannosi alle colture.
Nonostante queste caratteristiche positive, gli anfibi non godono della giusta considerazione e spesso vengono addirittura perseguitati!Questa situazione va imputata al fatto che da sempre questi animali sono stati circondati da un alone di mistero e così attorno a loro sono nate molte leggende, alcune delle quali li descrivono come esseri demoniaci dotati di veleni letali!
Purtroppo negli ultimi anni l’uomo ha influito pesantemente sulla sopravvivenza degli anfibi, distruggendone o alterandone l’habitat, e in particolare i siti riproduttivi.
Basti pensare all’espansione edilizia realizzata in zone di elevato interesse naturalistico e teoricamente protette da opportune leggi, oppure alle strade sulle quali ogni anno vengono investiti milioni di animali: nel caso degli anfibi il picco massimo si raggiunge quando questi abbandona i luoghi di svernamento per raggiungere i siti riproduttivi (laghi, stagni, torrenti, ecc.).
La cosa sarebbe evitabile se sulle strade vicine a tali zone, venissero apportate specifiche modifiche, come barriere anti-attraversamento che convoglino gli animali in appositi sottopassaggi.
Riguardo l’alterazione dei siti riproduttivi, in genere questa si ha a causa dell’inquinamento (ad es. gli scarichi nei fiumi), oppure per colpa dell’introduzione di specie alloctone, ovvero provenienti da altri paesi, da altri ecosistemi.
I casi più noti sono le specie ittiche (salmonidi nord-europei, carpe, pesci rossi, gambusie, ecc.) e il gambero rosso della Louisiana, meglio noto come gambero killer.
Gli anfibi subiscono inoltre l'effetto dei cambiamenti climatici e negli ultimi 30 anni si è estinto un terzo di tutte le specie di anfibi. Questa estinzione di massa è da attribuire ad un fungo parassita: il Batrachochytrium dendrobatidis, che tutt'ora continua incessantemente a mietere vittime.....
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